giovedì 31 maggio 2012

Jean Giraudoux. Nessun poeta mai interpreterà la natura così liberamente come un avvocato la verità


Agostino Degas
 
Non esiste modo migliore di esercitare l’immaginazione che lo studio della legge. Nessun poeta mai interpreterà la natura così liberamente come un avvocato la verità. 
Jean Giraudoux

Photo: Non esiste modo migliore di esercitare l’immaginazione che lo studio della legge. Nessun poeta mai interpreterà la natura così liberamente come un avvocato la verità. 
(Jean Giraudoux)

--by Loriana-
dipinto di Paola Ruggieri




Paola Ruggieri (arte contemporanea) lavora con le diverse realtà del mondo della grafica pubblicitaria e della comunicazione. Attualmente è Art Director e socia di Be&Partners,agenzia di comunicazione di Reggio Emilia.
L'intensità dell'uo
mo è ciò che ricerca con la sua pittura intensa semplice e fatta di gesti quotidiani, volti comuni, personaggi "normali”, eppure straordinari. Ricerca nel quotidiano e nell'ordinario quelle piccole scintille di straordinario che a volte si nascondono in un gesto casuale, in una ruga o in uno sguardo rubato.
Sceglie la luminosità della pittura ad olio che si fonde con l'utilizzo di tecniche diverse, dal colore acrilico agli smalti, fino all'applicazione di carte, oggetti, foglie.


mercoledì 30 maggio 2012

Senza Lavoro, Senza Ascolto, Senza Coscienza: Empatia o Indifferenza.


Egoismo e Indifferenza.
Noah: "Al supermercato mentre aspetto di essere servito al banco del pesce il rivenditore (un uomo sulla sessantina e con la faccia da buonone ^_^) sta raccontando ad una signora che dal primo giugno il suo banco chiuderà perchè l'azianda non ha rinnovato il contratto con il marchio che ospitava la sua attività... Praticamente sarebbe rimasto senza lavoro... La signora, dopo aver, "distrattamente" ascoltato, con un sorriso stampato sulle labbra, esordisce con: "ora vado, in TV mi aspettano Le 3 Rose di Eva"... non è mia intenzione giudicare... ma sono rimasto un po' perplesso [... il signore era veramente avvilito... e quando la signora lo ha liquidato un po' bruscamente perchè doveva andare a guardare la TV era con le lacrime agli occhi......." ^_^ 



Il fatto che tu sia rimasto perplesso va incontro alla tua sensibilità... quante volte capita, se siamo presenti veramente, di trovarsi in situazioni di non-ascolto, anche davanti a condivisioni "tragiche" o intime? La persona media è troppo presa dal proprio egocentrismo, è la malattia del millennio e non vedo grandi spiragli.
 
 
 


Diana Acri:
aveva ragione Pirandello quando pensava che ciascuno è chiuso nel proprio mondo e nn c'è contatto !!!



Lucia Lo Bello:
della serie "ognuno pensa a se stesso" che tristezza.....[...]



con tristezza dico che questi attegiamenti manifestano quell'indifferenza ormai così diffusa....un male che ormai ha inquinato lo spirito delle persone....che fa più male del dolore...
 
 
 


Errichelli Daniela:
[...] ....ci sono tanti cuori aridi, tanta indifferenza, molto menefreghismo .......e per fortuna ci sono tanti cuori pieni di amore e di compassione , che sentono il disagio delle altre persone. le tristezze ....a volte servono parole di conforto, ...a volte serve essere ascoltati ...




Mirella Tonati:
E' triste ciò che dico di seguito, ma penso che il nostro paese è nella situazione in cui si trova perchè purtroppo un'alta percentuale di Italiani pensa alla fiction e crede alla favola di Bin Laden .


al giorno d'oggi stiamo diventando tutti superficiali, io dico che è la vita che porta a questo si sente nell'aria questa strafottenza, però per fortuna si dice nn facciamo di tutta l'erba un fascio chi è buono si salva da solo...poveri noi!


Monica Quadraroli Repetto:
...ogni tanto, fra esseri umani, ci trattiamo cosi`....il dolore le difficolta`altrui ci fanno paura e spesso non sappiamo nemmeno essere degni di rivelazioni cosi`toccanti....e cosi`nemmeno il conforto arriva a una persona in difficolta`grave. Che triste realta`vero?

Rossella Kundalini:
cioe son formalità che non concepisco... meglio una che se ne frega piuttosto di un finto e squallido :"mi dispiace" come quando incontri qualcuno e la domanda è come stai?? e tutti rispondono: "bene grazie!" anche se magari hanno avuto disgrazie fino a poco prima...


Paola Doria:
...e soprattutto, smettiamola di chiedere alle persone "come sta?"...è assurdo...se non si ha confidenza, non risponderebbe in modo sincero comunque...quindi, piantiamola con i vari "piacere" e i vari "come sta?"....


Cristian Pavone:
[...] Cmq sia è anche vero che ormai la maggior parte delle persone non è più abituata ad ascoltare ma al contrario purtroppo è abituata a raccontare i propri problemi dalla mattina alla sera in maniera anche fastidiosa. Ultimamente si parla di mancanza di posti di lavoro e di crisi, tutti si lamentano ma nessuno fa qualcosa. La Tv trasmette anche dalla mattina alla sera notizie negative, per renderci super negativi, abituandoci in questo modo a lamentarci. E' semplicemente un disequilibrio tra ascoltare e raccontare problemi. Fin chè non si troverà un equilibrio a ciò, chi proverà ad ascoltare i problemi di tutti si riempirà di spazzatura e negatività. Quindi dovremmo tutti ascoltare un po di più e lamentarci di meno.


Extension NO Cheratina Cagliari:
la TV annienta la prospettiva della realtà, non c'è dubbio, e la signora ci vivrà dentro chissà da quanto! L'attitudine acquisita è quella di cambiare canale, se non ci piace sentire del terremoto ..CLIC ... ci si distrae con un intrattenimento...il ritorno all'UNO urge più che mai!




Antonella Florio:
Io ascolto troppo e mi sono rotta di ascoltare i problemi di tutti. Preferìsco guardare le tre rose di eva e non pensare ai problemi degli altri. Ne ho già troppi di miei e non li dico a nessuno ma sto sempre con il sorriso e sembrò agli occhi di tutti fortunata. Inoltre sto in piedi 11 ore al giorno e si lamentano tutti
‎..io posso capire che ognuno senta il suo, ma é soltanto una questione di sensibilità e anche intelligenza...una persona che dice a un malato terminale che non sa più come combattere un'unghia incarnita...non é nient'altro che stupida..
Empatica la signora...comunque certe persone non sono in grado di farsi carico emotivamente delle sofferenze degli altri...
Francesca Furlan:

Io penso che sia solo un limite di tante persone. Io vedo un limite sia nella persona che racconta che in quella che ascolta. L'intelligenza e la sensibilità sta anche nel raccontare le cose giuste alla persone giuste. La risposta 'politica' 'sto bene grazie' la dico quasi sempre ma perché so che ci sono persone che non sanno ascoltare. E che non sanno sostenere un 'no non sto bene'.
Che menefreghismo, lo stesso che hanno i nostri politici che avendo la pancia piena non pensano mai a chi ce la vuota.
Purtroppo la tv ha monopolizzato anche i nostri cervelli..."l'importante è che sto bene io", questo è l'italiano medio...!
La Signora non ha il dono dell'empatia, che avrebbe potuto dimostrare semplicemente stando zitta in attento ascolto. Oltre a ciò credo che non si renda neppure conto, poverina lei, di quanto sia assurdo il suo desiderio di seguire tali programmi con un simile coinvolgimento.
forse si è troppo abituati a tener alzato lo scudo che ci protegge dal dolore e dalla disperazione altrui...non credo si faccia a posta...sicuramente quel negoziante aveva proprio bisogno di sfogarsi e esternare la sua preoccupazione e il suo dolore...



Alla gente non manca la forza, ma la volontà

Il Giardino degli Illuminati

Alla gente non manca la forza, ma la volontà


Maestro. sebbene non possa insegnare "ciò che non può essere detto", può tuttavia mostrarci la Via per raggiungerlo

 
Una riflessione sul significato di "Maestro" nelle arti marziali.
Il termine maestro, che di per sè è utilizzato per indicare un esperto di qualsiasi attività, nel contesto marziale assume di certo un significato speciale che va al di là della semplice maestria in un certo campo del sapere. Nelle arti marziali il maestro si può considerare un po’ come un padre che guida gli allievi nella loro crescita tecnica ma soprattutto morale, impartendo lezioni di saggezza in ogni suo gesto o parola.
Un Maestro quindi è una persona che non solo ci insegna qualcosa di tecnico relativo ad una arte o disciplina, ma è qualcuno che ci serve da esempio e al tempo stesso ci indica, con il suo esempio, come superare i nostri limiti personali. Difficilmente un Maestro sarebbe in grado di insegnare ai propri allievi quali sono i movimenti da eseguire per acquisire una maggiore coscienza di sé, però egli sa bene che la pratica costante dell’arte marziale, se condotta in modo ordinato, conduce proprio a questo. Egli, quindi, sebbene non possa insegnare "ciò che non può essere detto", può tuttavia mostrarci la Via per raggiungerlo
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Non puoi porre le tue speranze nell'incontrare qualcuno che ti cambi la vita...

Il Giardino degli Illuminati

Non puoi porre le tue speranze nell'incontrare qualcuno che ti cambi la vita...
Devi cambiare la tua vita nella certezza che troverai qualcuno che vorrà condividerla con te
 Noah



Anthony De Mello. Consapevolezza e' distacco da situazioni e persone che ci rubano troppa energia

Consapevolezza è distacco da situazioni e persone che ci rubano troppa energia
Anthony De Mello


"Un saggio aveva inventato l'arte di accendere il fuoco. Prese i suoi attrezzi e si recò presso una tribù del nord, dove faceva molto freddo, davvero molto freddo. Insegnò a quella gente ad accendere il fuoco. La tribù era molto interessata. Il saggio mostrò loro gli usi per i quali potevano sfruttare il fuoco – cuocere il cibo, tenersi caldi, ecc. Quelle persone erano molto grate all'uomo per quanto era stato loro insegnato sull'arte del fuoco, ma prima che potessero esprimergli la propria gratitudine, egli era scomparso. Non gli importava ricevere il loro riconoscimento o la loro gratitudine: gli importava il loro benessere. Si recò in un'altra tribù, dove nuovamente iniziò a dimostrare il valore della sua invenzione. Anche quelle persone erano interessate, un po' troppo, però, per i gusti dei loro sacerdoti, che iniziarono a notare che quell'uomo attirava la gente, mentre essi stavano perdendo popolarità. Così decisero di liberarsene. Lo avvelenarono, lo crocifissero o quello che volete. Ora, però, temevano che la gente si rivoltasse contro di loro, e così fecero una cosa molto saggia, persino astuta. Sapete cosa? Fecero eseguire un ritratto dell'uomo e lo montarono sull'altare principale del tempio. Gli strumenti per accendere il fuoco furono sistemati davanti al ritratto, e la gente fu invitata a venerare il ritratto e gli strumenti del fuoco, cosa che fece ubbidientemente per secoli. L'adorazione e il culto continuarono, ma non fu mai usato il fuoco."
Anthony de Mello


L'aquila che visse e morì come un pollo.
“Un uomo trovò un uovo d’aquila e lo mise nel nido di una chioccia.
L’uovo si schiuse contemporaneamente a quelle della covata, l’aquilotto crebbe insieme ai pulcini. Per tutta la vita l’aquila fece quello che facevano i polli del cortile, pensando di essere una di loro. Frugava il terreno in cerca di vermi e insetti, chiocciava e schiamazzava, scuoteva le ali alzandosi da terra di qualche decimetro. Trascorsero gli anni e l’aquila divenne molto vecchia. Un giorno vide sopra di sé, nel cielo sgombro di nubi, uno splendido uccello che planava, maestoso ed elegante, in mezzo alle forti correnti d’aria, muovendo appena le robuste ali dorate. La vecchia aquila alzò lo sguardo, stupita: “Chi è quello?” chiese. “E’ l’aquila, re degli uccelli, rispose il suo vicino. “Appartiene al cielo. Noi invece apparteniamo alla terra, perché siamo polli. E così l’aquila visse e morì come un pollo, perché pensava di essere tale”
Anthony De Mello


Ma cosa comporta il cambiamento di sè?
Prima di tutto l'intuizione. Non lo sforzo, non il tentativo di coltivare delle abitudini, non avere un ideale. Gli ideali fanno un sacco di danni. Ci si concentra tutto il tempo su come dovrebbero essere le cose invece di come sono. Così si impone ciò che dovrebbe essere, sulla realtà attuale, senza aver mai capito prima cosa è la realtà attuale.
Antony de Mello, Messaggio per un' aquila che si crede un pollo



Agli uomini non piace ascoltare cose buone. Vogliono soffrire, vogliono sentirsi miserabili. Inconsapevolmente gli uomini vogliono produrre sofferenza.
Antony de Mello, Messaggio per un' aquila che si crede un pollo


Il dolore è reale, ma la sofferenza emerge solo quando ti opponi al dolore ed è il risultato della tua opposizione al dolore, alla realtà che ostacola i tuoi desideri. Se accetti il dolore, la sofferenza non esiste. Il dolore, per l’essere reale, non e’ intollerabile, perchè ha un senso comprensibile che lo placa. Ciò che risulta insopportabile è avere il corpo qui e la mente nel passato o nel futuro, e’ il desiderio di distorcere la realtà che è inamovibile. Questo si’ che e’ intollerabile, perchè è una lotta inutile, come e’ inutile il suo risultato: la sofferenza. Non e’ possibile lottare per ciò che non esiste, non si deve cercare la felicità dove non c’è, nè prendere per vita ciò che vita non è. Bisogna svegliarsi! Non appena ci svegliamo…..paf! finisce la sofferenza.
Anthony De Mello da Ti voglio libero come il vento, pag. 17


Quel che si giudica non si può comprendere... 
Quando appiccicate un'etichetta addosso a una persona la comprensione si ferma. 
Nessun giudizio, nessun commento, nessun atteggiamento: semplicemente, si osserva, si studia, si guarda, senza il desiderio di cambiare ciò che è. Perché se si desidera cambiare ciò che è in ciò che dovrebbe essere, si cessa di comprendere.
Anthony De Mello


Un'altra illusione è che gli eventi esterni abbiano il potere di farvi del male, che le persone abbiano il potere di farvi del male. Non è così. Siete voi che date loro il potere di farlo
Anthony De Mello



"Qual è la cosa più importante in assoluto? Si chiama autosservazione. [...]
Non significa essere assorti nei propri problemi, essere preoccupati di sé. Non è di questo che sto parlando: parlo dell'autosservazione. E cosa sarebbe?
Significa osservare tutto ciò che è all'interno di noi stessi e intorno a noi, fino al punto più estremo, e osservarlo come se accadesse a qualcun altro.
Cosa significa quest'ultima frase? Significa che non si personalizza quel che ci accade. Significa guardare alle cose come se non si avesse alcun legame con esse.
Il motivo per cui soffrite a causa della vostra depressione e delle vostre ansie è che vi identificate con esse. Dite: «Sono depresso». Ma ciò è falso. Voi non siete depressi.
Se voleste essere precisi, potreste dire: «In questo momento sto attraversando una fase di depressione». Non è invece corretto dire: «Sono depresso». Voi non siete la vostra depressione.
Non si tratta che di una sorta di inganno della mente, uno strano tipo di illusione. Siete stati indotti a pensare - pur non essendone consci - che siete voi la vostra depressione, che siete voi le vostre ansie, che siete voi la vostra gioia e le emozioni che provate.
«Sono contento!». Di certo non siete contenti. Può darsi che la contentezza sia dentro di voi in questo momento, ma aspettate un po', e le cose cambieranno; non durerà: non dura mai; le cose cambiano di continuo, cambiano sempre. Le nubi vanno e vengono: alcune sono nere e altre bianche, alcune grandi, altre piccole.
Se vogliamo seguire l'analogia, voi sareste il cielo, intento a osservare le nubi. Sareste osservatori passivi, distaccati. So che questo atteggiamento può essere per voi assurdo, soprattutto nella cultura occidentale. Non interferite. Non dovete farlo. Non «fissate» nulla. Guardate! Osservate!
Il problema della gente è che si affanna a fissare cose che non riesce nemmeno a capire. Siamo sempre lì a fissare delle cose, non è vero? Non ci viene mai in mente che le cose non hanno bisogno di essere fissate, assolutamente. Questa è una grande illuminazione. Le cose devono essere capite: se le si capissero, cambierebbero"
Anthony de Mello




Ma purtroppo gli altri non accettano il tuo distacco e ti mettono in cattiva luce col mondo quindi non si sa cosa è di peggio nella vita




Le persone: più cerchiamo di stare con loro e più si allontanano e vice versa le contraddizioni della vita










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