mercoledì 31 ottobre 2012

Theodor Adorno. La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta

Quel che temiamo più di ogni cosa ha una proterva tendenza a succedere realmente
Theodor Adorno




In psicologia la chiamano "profezia che si auto-avvera". 
Quando si teme fortemente qualcosa si mettono inconsciamente in atto una serie di meccanismi che determinano proprio l'evento temuto


Se gli uomini non fossero fin nel più profondo indifferenti a ciò che accade agli altri in generale, al di fuori dei pochi cui si trovano ad essere strettamente legati, magari solo per interessi tangibili, allora Auschwitz non sarebbe stata possibile, allora gli uomini non l'avrebbero accettata.
Theodor Adorno


La vera felicità del dono è tutta nell'immaginazione della felicità del destinatario: e ciò significa scegliere, impiegare tempo, uscire dai propri binari, pensare l'altro come un soggetto. [...]
La decadenza del dono si esprime nella penosa invenzione degli articoli da regalo.
Theodor Wiesengrund Adorno, Minima moralia (Parte prima - 1944, 21 - Non si accettano cambi)


 Non si tratta di conservare il passato, ma di realizzare le sue speranze
 Theodor Adorno




La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta.
Theodor Adorno (1903-1969), Minima moralia

Le atrocità sollevano un'indignazione minore, quanto più le vittime sono dissimili dai normali lettori, quanto più sono "more", "sudice", dago. Questo fatto illumina le atrocità non meno che le reazioni degli spettatori. Forse lo schema sociale della percezione presso gli antisemiti è fatto in modo che essi non vedono gli ebrei come uomini. L'affermazione ricorrente che i selvaggi, i negri, i giapponesi, somigliano ad animali, o a scimmie, contiene già la chiave del pogrom. Della cui possibilità si decide nell'istante in cui l'occhio di un animale ferito a morte colpisce l'uomo. L'ostinazione con cui egli devia da sé quello sguardo – "non è che un animale" – si ripete incessantemente nelle crudeltà commesse sugli uomini, in cui gli esecutori devono sempre di nuovo confermare a se stessi il "non è che un animale", a cui non riuscivano a credere neppure nel caso dell'animale. Nella società repressiva il concetto stesso dell'uomo è la parodia dell'uguaglianza di tutto ciò che è fatto ad immagine di Dio. Fa parte del meccanismo della "proiezione morbosa" che i detentori del potere avvertano come uomo solo la propria immagine, anziché riflettere l'umano proprio come il diverso. L'assassinio è quindi il tentativo di raddrizzare la follia di questa falsa percezione con una follia ancora maggiore: ciò che non è stato visto come uomo, eppure lo è, viene trasformato in cosa, perché non possa confutare, con un movimento, lo sguardo del pazzo.
Theodor W. Adorno,  Minima Moralia. Reflexionen aus dem beschädigten Leben (1951)



Asilo per senza tetto. A che punto siamo con la vita privata, si vede dalla sede in cui dovrebbe svolgersi. "Abitare" non è più praticamente possibile. Le abitazioni tradizionali in cui siamo cresciuti hanno preso qualcosa di intollerabile: ogni tratto di agio e di comfort è pagato in esse con il tradimento della conoscenza, ogni traccia d'intimità con la muffosa comunità d'interessi della famiglia. Le abitazioni moderne, che hanno fatto tabula rasa, sono astucci preparati da esperti per comuni banausi, o impianti di fabbrica capitati per caso nella sfera del consumo, senza il minimo rapporto con gli abitanti: esse contrastano brutalmente ad ogni aspirazione verso un'esistenza indipendente, che del resto non esiste più. L'uomo moderno vuole dormire sul nudo terreno come una bestia, ha decretato un settimanale tedesco prima di Hitler, liquidando, col letto, la soglia tra la veglia e il sogno. Chi non dorme la notte è sempre disponibile e pronto a qualsiasi cosa senza resistere, vigile e incosciente nello stesso tempo. Chi si rifugia in appartamenti genuini, ma messi assieme a forza di acquisti, non fa che imbalsamarsi vivo. Chi cerca di sfuggire alla responsabilità dell'abitazione andando a stabilirsi in un hòtel o in un appartamento ammobiliato, fa, per così dire, virtù delle necessità imposte dall'emigrazione.
Il peggio capita, come sempre, a quelli che non hanno da scegliere. [...] Le distruzioni delle città europee, come i campi di lavoro e di concentramento, non fanno che seguire e completare ciò che lo sviluppo immanente della tecnica ha deciso da tempo circa il destino delle case. Le case non esistono più che per essere gettate via come vecchie scatole di conserva.
Theodor W. Adorno, Minima Moralia - Meditazioni della vita offesa - Einaudi pag. 34



Amare significa saper impedire
che l’immediatezza sia soffocata
dall’onnipresente pressione
della mediazione

L’amore è la capacità di avvertire
il simile nel dissimile
Sei amato solo dove puoi mostrarti
debole senza provocare
in risposta la forza
Theodor W. Adorno
Minima moralia (§§ 110 e 122)


10, Uniti e separati.
Il matrimonio, la cui abbietta parodia sopravvive in un'epoca che ha sottratto ogni terreno al matrimonio come diritto umano, serve oggi, per lo più, al trucco dell'autoconservazione: ognuno dei due congiurati attribuisce all'altro la responsabilità di tutto il male che commette, mentre - in reaItà - essi vivono insieme una vita torbida e stagnante. Un matrimonio dignitoso sarebbe solo quello in cui l'uno e l'altro avessero una vita indipendente, senza la fusione prodotta dalla comunità d'interessi che è imposta dalla necessità economica, e si assumessero - in perfetta libertà la responsabilità l'uno dell'altro.
Il matrimonio come comunità d'interessi significa inevitabilmente la degradazione dei partecipanti, e la perfidia dell'ordinamento del mondo è che nessuno, anche se ne fosse consapevole, potrebbe sfuggite a questa degradazione.
A volte si potrebbe pensate che la possibilità di un matrimonio senza infamia sia riservata a quelli che sono dispensati dalla ricerca dell'interesse, e cioè ai ricchi. Ma questa possibilità è del tutto formale, poiché questi privilegiati sono proprio quellí per cui la ricerca dell'interesse è diventata una seconda natura: altrimenti non conserverebbero il privilegio.



16. Per una dialettica del tatto. 
Goethe, che si rendeva chiaramente conto dell'incombente impossibilità dei rapporti umani nella società industriale nascente, ha cercato, nelle novelle degli Anni di viaggio, di rappresentare il tatto come la sola possibilità di salvezza tra gli uomini estraniati. Questa soluzione fa tutt'uno, per Goethe, con la rinuncia: con la rinuncia alla vicínanza piena, alla passione e alla felicità intera. L'umano consiste, per lui, in un'autolimitazione, che fa proprio in anticipo - per esorcizzarlo - il corso inevitabile della storia; l'inumanità del progresso, l'atrofizzazíone del soggetto, Ma ciò che è accaduto in seguito fa apparire la stessa rinuncia goethiana come un compimento. Tatto e umanità - che sono in lui una cosa sola - hanno percorso nel frattempo la via da cui, nell'opinione o nella speranza di Goethe, avrebbero dovuto tenerci lontani. Ma il tatto ha la sua ora storica precisa: che è quella in cui I'individuo borghese si è appena liberato dalla costrizione assolutistica. Libero e solo, esso risponde di se stesso, mentre le norme - elaborate dall'assolutismo - di rispetto e considerazione gerarchica, private della loro base economica e della loro forza minacciosa, sono tuttavia ancora abbastanza vive e presenti da rendere tollerabile la convivenza all'interno di gruppi privilegiati.

Questo paradossale incontro di assolutismo e liberalità non si avverte solo nel Wilheln Meister, ma anche nell'atteggiamento di Beethoven verso gli schemi tradizionali della composizione, e fino nella logica, nella ricostruzione soggettiva - ad opera di Kant - delle idee oggettivamente vincolanti. Le riprese regolari di Beethoven dopo le variazioni dinamiche, la deduzione kantiana delle categorie scolastiche dall'unità della coscienza, sono - in un senso eminente - operazioni piene di tatto.

Il presupposto del tatto è la convenzione in sé compromessa ma ancora presente. Oggi la convenzione è irrimediabilmente crollata, e continua a vívere solo nella parodia delle forme, in una etichetta arbitrariamente escogitata o ripescata ad uso degli ignoranti, come quella che certi consiglieri non richíesti insegnano sui giornali: mentre l'intesa che era alla base di quelle convenzioni nella loro stagione umana si è trasformata nella cieca conformità dei radioascoltatori e possesso d'automobile. La scomparsa del momento cerimoniale sembra, in un primo tempo, tornare a vantaggio del tatto. Questo si emancipa da ogni norma eteronoma, da ogni cattivo imparaticcio, e contegno pieno di tatto sarebbe - in questo senso - quello che si determina solo sulla specifica natura di ogni rapporto umano. Ma questo tatto emancipato incorre in difficoltà, come accade ad ogni nominalismo. Tatto non era la pura e semplice sottomissione alla convenzione cerimoniale: su cui, anzi, tutti i nuovi umanisti hanno esercitato senza tregua la loro ironia. La funzione del tatto è stata altrettanto paradossale del suo momento storico, implicando la conciliazione - a rigor di termini impossibile - tra l'istanza non riconosciuta della convenzione e l'istanza ribelle dell'individuo.
Il tatto non poteva misurarsi ad altro che a quella convenzione. Questa rappresentava - per quanto in forma rarefatta - l'universale, che costituisce la sostanza della stessa istanza índividuale. Il tatto è una differenza specifica, consíste in deviazioni consapevoli. Ma quando il tatto, ormai emancipato, si contrappone all'individuo come ad un assoluto, senza un universale da cui differire, manca l'individuo e finisce per fargli torto.
La domanda <<Come sta?>, quando non è più imposta e attesa dall'educazione, diventa indagatrice e offensiva; il silenzio intorno a questioni delicate si trasforma in asciutta indifferenza, dal momento che non c'è piú nessuna regola intorno a ciò di cui conviene o non conviene discorrere.
Glì individui cominciano - e non senza ragione - a reagire con ostilità al tatto:
un certo tipo di cortesia, anziché dar loro il senso di essere trattari come uomini, desta in loro il sospetto dello stato inumano in cui si trovano, e la persona cortese corre il rischio di passare per scortese, perché fa uso della cortesia come di un privilegio superato. Alla fine il tatto emancipato, puramente individuale, diventa una pura e semplice menzogna. Nell'individuo, esso si rivolge, di fatto, a ciò che, peraltro, tace accuratamente; il potere effettivo, e, piú ancora, il potere virtuale che ciascuno rappresenta. Dietro l'esigenza di affrontare l'individuo in modo assolutamente adeguato, senza preamboli di sorta, non c'è che la costante preoccupazione che ogni parola renda tacitamnte conto di ciò che l'interpellato rappresenta e di quelle che sono le sue chances nella gerarchia sempre piú rigida che include tutti quanti. Il nominalismo del tatto contribuisce al trionfo dell'universale piú universale, del nudo potere di disposizione, fin nelle costellazioni piú intime. L'abolizione delle convenzioni come di un orpello inutile, antiquato ed esteriore, consacra la realtà piú esteriore di tutte, una vita di dominio immediato. E che il venir meno anche di questa caricatura del tatto nel cameratismo a base di spintoni renda ancora piú insopportabile l'esistenza, non è che un altro segno della crescente impossibilità della convivenza umana nelle attuali circostanze.
Theodor W. Adorno, Minima Moralia - Meditazioni della vita offesa 


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Huarace Mamani. La paura è una forma di energia. E' come l'amore, come l'odio, come l'ira: è semplicemente energia volta in una determinata direzione. Sfida la paura e modificherai la sua direzione





La paura è una forma di energia. E' come l'amore, come l'odio, come l'ira: 
è semplicemente energia volta in una determinata direzione. 
Sfida la paura e modificherai la sua direzione. 
Huarace Mamani

martedì 30 ottobre 2012

Manuel Altolaguirre. Appoggiata alla mia spalla sei la mia ala destra. Come se tu spiegassi e tue tenere nere penne, m'innalzan le tue parole a un candidissimo cielo. Esultanza.Silenzio. Seduto ora al mio tavolo, mi sanguina la spalla, la tua assenza mi duole



Appoggiata alla mia spalla
sei la mia ala destra.
Come se tu spiegassi
e tue tenere nere penne,
m'innalzan le tue parole

a un candidissimo cielo.
Esultanza.Silenzio.
Seduto ora al mio tavolo,
mi sanguina la spalla,
la tua assenza mi duole.
Manuel Altolaguirre







Anette Carlstron. Quando sai che non puoi più sfuggire alla tua sofferenza, devi sperimentarla e devi lasciarti mangiare dalla tigre, perché non puoi più scappare da essa. Una volta che la tigre ti ha divorato, non resta più alcuna paura. Rimane solo la tigre.



Non si ama mai qualcun altro; si ama ciò che c'è di se stessi in lui, o che... si crede ci sia.
Fernando Pessoa

Focalizzate l'attenzione sull'emozione dentro di voi. Accettate la sua esistenza. Non pensateci, non lasciate che l'emozione diventi pensiero. Non giudicate o analizzate; osservate. Diventate consapevoli delle sensazioni legate all'emozione, ma anche di Colui che osserva, l'Osservatore Silenzioso.
Eckhart Tolle

Quando sai che non puoi più sfuggire alla tua sofferenza, devi sperimentarla e devi lasciarti mangiare dalla tigre, perché non puoi più scappare da essa. Una volta che la tigre ti ha divorato, non resta più alcuna paura. Rimane solo la tigre.
Anette Carlstron

Le lacrime sono lo sciogliersi del ghiaccio dell’anima.
E a chi piange, Tutti gli angeli sono vicini.
Hermann Hesse

Non possiamo essere più sensibili al piacere senza esserlo anche al dolore.
Alan Watts

L'anima è tinta del colore dei suoi pensieri. Pensa solamente a quelle cose che sono in linea con i tuoi principi e che possono sopportare la luce piena del giorno. Tu puoi scegliere il contenuto della tua personalità. Giorno dopo giorno divieni ciò che scegli, ciò che pensi e ciò che fai. La tua integrità è il tuo destino. Essa è la luce che illumina il tuo sentiero."
Eraclito

Solo la mente innocente, che è passata attraverso infinite esperienze senza rimanere prigioniera della conoscenza, può scoprire qualcosa che è ben di più del cervello e della mente stessa. Se la vostra mente è condizionata dall’esperienza e dalla conoscenza, quello che scoprirete sarà sempre tinto con i colori di quello che avete sperimentato.
Jiddu Krishnamurti

La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare.
Jiddu Krishnamurti

Il pensare divide, il sentire unisce.
Ezra Pound

‎Cos'è l'uomo senza gli animali? Se tutti gli animali sparissero, l'uomo morrebbe di una grande solitudine dello spirito. Perché tutto quello che accade agli animali presto accade all'uomo. Tutte le cose sono collegate...
Dal discorso di Capo Seattle al Governo degli Stati Uniti, 1853

La bontà umana, in tutta la sua purezza e libertà, può venir fuori solo quando è rivolta verso chi non ha nessun potere. La vera prova morale dell'umanità, quella fondamentale, è rappresentata dall'atteggiamento verso chi è sottoposto al suo dominio: gli animali. E sul rispetto nei confronti degli animali, l'umanità ha combinato una catastrofe, un disastro così grave che tutti gli altri ne scaturiscono.
Milan Kundera

Non conosco che un solo dovere: quello di amare.
Nel bel mezzo dell’inverno ho infine imparato che vi era in me un’invincibile estate."
Albert Camus (1913 – 1960),
scrittore e filosofo francese.

Elena Stancanelli. Parlare con lui è come tirare tutti i vestiti fuori dall’armadio e buttarli sul letto, per poi ripiegarli uno a uno e sistemarli di nuovo. Non lo facevo da così tanto, che certe cose non mi ricordavo neanche di saperle. Spiegarle, in questi mesi, mi ha insegnato di nuovo a cosa servivano




Parlare con lui è come tirare tutti i vestiti fuori dall’armadio e buttarli sul letto, per poi ripiegarli uno a uno e sistemarli di nuovo. Non lo facevo da così tanto, che certe cose non mi ricordavo neanche di saperle. Spiegarle, in questi mesi, mi ha insegnato di nuovo a cosa servivano.
Elena Stancanelli 


Foto Rodney Smith

François de La Rochefoucauld. Sincerità è cuore aperto. La si trova in pochissime persone: quella che si vede di solito è soltanto una sottile dissimulazione per accattivarsi la fiducia altrui.




Sincerità è cuore aperto. La si trova in pochissime persone: 
quella che si vede di solito è soltanto una sottile dissimulazione per accattivarsi la fiducia altrui.
François de La Rochefoucauld

lunedì 29 ottobre 2012

Guénon. Allo stato attuale del mondo occidentale quasi nessuno si trova nel posto che normalmente gli spetterebbe in base alla sua natura propria. Ciò si vuole esprimere dicendo che le caste non esistono più, poiché la casta, intesa nel suo senso vero e tradizionale, altro non è che la stessa natura individuale con l'insieme delle attitudini speciali che essa implica e che predispongono ogni uomo all'adempimento di una data funzione e non di un'altra. Quando l'accesso a qualsiasi funzione non è più controllato da alcuna regola legittima, il risultato inevitabile è che ognuno sarà portato a fare qualunque cosa e spesso ciò per cui egli è meno dotato. La funzione che egli avrà nella società sarà determinata, se non dal caso, giacché il caso in realtà non esiste, da qualcosa che può sembrare il caso, cioè da un intreccio di circostanze accidentali di ogni specie. L'ultimo a intervenire, sarà proprio il solo fattore che dovrebbe contare in un simile caso, cioè la differenza di natura esistente fra gli uomini

Vi sono certi ignoranti i quali si immaginano che ci "si inizi" da sé, il ché è in qualche modo una contraddizione dei termini; dimenticando, seppur l'hanno mai saputo, che la parola "initium" significa "entrata" o "principio" ; essi confondono il fatto stesso dell'iniziazione, intesa nel senso strettamente etimologico, col lavoro da compiersi ulteriormente affinché questa iniziazione, da virtuale nel primo momento, divenga più o meno completamente effettiva.
L'iniziazione, compresa in tal modo, è ciò che tutte le tradizioni si accordano nel designare come "seconda nascita"; come un essere potrebbe agire da se stesso prima ancora di essere nato? Non siamo più in un'Epoca Primordiale, quando tutti gli uomini possedevano normalmente e spontaneamente uno stato spirituale che oggi può dipendere solo da un alto grado di iniziazione. Stato spirituale e sviluppo spirituale che si compiva in essi tanto naturalmente quanto lo sviluppo corporeo.
René Guénon "Considerazioni sulla via iniziatica"



Allo stato attuale del mondo occidentale quasi nessuno si trova nel posto che normalmente gli spetterebbe in base alla sua natura propria. Ciò si vuole esprimere dicendo che le caste non esistono più, poiché la casta, intesa nel suo senso vero e tradizionale, altro non è che la stessa natura individuale con l'insieme delle attitudini speciali che essa implica e che predispongono ogni uomo all'adempimento di una data funzione e non di un'altra. Quando l'accesso a qualsiasi funzione non è più controllato da alcuna regola legittima, il risultato inevitabile è che ognuno sarà portato a fare qualunque cosa e spesso ciò per cui egli è meno dotato. La funzione che egli avrà nella società sarà determinata, se non dal caso, giacché il caso in realtà non esiste, da qualcosa che può sembrare il caso, cioè da un intreccio di circostanze accidentali di ogni specie. L'ultimo a intervenire, sarà proprio il solo fattore che dovrebbe contare in un simile caso, cioè la differenza di natura esistente fra gli uomini.
René Guénon, "La crisi del mondo moderno" - 1927



La civiltà occidentale moderna appare nella storia come una vera e propria anomalia; fra tutte quelle che sono più o meno completamente conosciute, questa civiltà è la sola a essersi sviluppata in un senso puramente materiale, e questo sviluppo mostruoso, il cui inizio coincide con quello che si è convenuto chiamare Rinascimento, è stato accompagnato, come fatalmente doveva, da una regressione intellettuale corrispondente; se non diciamo equivalente, è perché si tratta di due ordini di cose tra i quali non può esistere nessuna misura comune.
René Guénon

La civiltà moderna appare nella storia come una vera e propria anomalia: fra tutte quelle che conosciamo essa è la sola che si sia sviluppata in un senso puramente materiale, la sola altresì che non si fondi su alcun principio d'ordine superiore. Tale sviluppo materiale, che prosegue ormai da parecchi secoli e va accelerandosi sempre più, è stato accompagnato da un regresso intellettuale che esso è del tutto incapace di compensare. Intendiamo qui, beninteso, parlare della vera e pura intellettualità, che si potrebbe anche chiamare spiritualità. La decadenza non s'è prodotta d'un sol colpo; se ne potrebbero seguire le tappe attraverso tutta la filosofia moderna. È stata la perdita o l'oblio della vera intellettualità a rendere possibili quei due errori che solo in apparenza si oppongono, ma sono in realtà correlativi e complementari: razionalismo e sentimentalismo. La nozione di verità, dopo essere stata abbassata ormai a una semplice rappresentazione della realtà sensibile, è infine identificata dal pragmatismo con l'utilità, il che equivale alla sua soppressione pura e semplice; che importa infatti la verità in un mondo le cui aspirazioni sono unicamente materiali e sentimentali?"
Renè Guènon, Simboli della Scienza Sacra


Contrariamente a quel che pensano i moderni, un lavoro qualsiasi, compiuto indistintamente da chiunque, e unicamente per il piacere d’agire o per la necessità di “guadagnarsi la vita”, non merita per niente d’essere esaltato, e pure non può essere considerato che come una cosa anormale, opposta all’ordine che dovrebbe reggere le istituzioni umane, al punto che, nelle condizioni della nostra epoca, arriva troppo sovente ad assumere un carattere che si potrebbe, senza esagerazione alcuna, qualificare come “infra-umano”. Quel che i nostri contemporanei sembrano ignorare completamente, è che un lavoro non ha reale valore se non quando è conforme alla natura stessa dell’essere che lo compie, se ne risulta in modo diciamo spontaneo e necessario, sì da essere per tale natura il mezzo per realizzarsi il più perfettamente possibile.
René Guenon



L'età oscura
La dottrina indù insegna che la durata di un ciclo dell'umanità terrestre, al quale essa dà il nome di "Manvantara", si divide in quattro età, che segnano altrettante fasi di un oscuramento progressivo della spiritualità primordiale. Si tratta degli stessi periodi che, da parte loro, le tradizioni dell'antichità occidentale designarono come le età dell'oro, dell'argento, del bronzo e del ferro. 
René Guenon, La crisi del mondo moderno, Ed. Mediterranee


Di tutti i problemi che costantemente hanno preoccupato gli uomini, ve ne è uno, quello dell’origine del male, che pare esser sempre stato il più difficile da risolvere, tanto da rivelarsi un ostacolo insormontabile per la maggior parte dei filosofi e soprattutto dei teologi: 
Si Deus est, unde Malum? Si non est, unde Bonum? Il dilemma è effettivamente insolubile per coloro che considerano la Creazione come l’opera diretta di Dio e che, di conseguenza, sono obbligati a ritenerlo responsabile sia del Bene che del Male
Si dirà senza dubbio che questa responsabilità è in una certa misura attenuata dalla libertà delle creature; ma se le creature possono scegliere tra il Bene ed il Male, è segno che entrambi esistono già, almeno in principio, e se esse talvolta sono piuttosto propense a decidersi per il Male invece di essere sempre portate al Bene, ciò è dovuto al fatto che sono imperfette; ma come ha potuto Dio, se è perfetto, creare esseri imperfetti?
René Guénon, Il Demiurgo


“Per la verità, l’origine dell’espressione è assai più remota dei tre filosofi qui nominati (Pitagora, Socrate e Platone). Anzi, essa è più antica della storia della filosofia e oltrepassa anche l’ambito della filosofia. Si dice che quelle parole fossero scritte sopra la porta del Tempio di Apollo a Delfi. […] Essa significa innanzitutto che nessun insegnamento essoterico è in grado di donare la conoscenza reale che l’uomo deve trovare solo in se stesso, poiché in realtà qualsiasi conoscenza può essere acquisita unicamente tramite una comprensione personale. […] Quando l’uomo conosce se stesso nella sua essenza profonda, ossia nel centro del proprio essere, allora conosce il suo Signore. E conoscendo il suo Signore, conosce al tempo stesso tutte le cose, che vengono da Lui e a Lui ritornano.”
René Guénon, Il Demiurgo e altri saggi.


Daniele Nogarin
Beh per intendere il motto delfico, senza ricorrere a Guenon, il cui esoterismo mi trova molto diffidente, mi rifarei più semplicemente all' "Edipo re" di Sofocle.

Carlo Saviani
sul quel portale vi era scritto anche 'udèn àgan'.
Nella tradizione occidentale il primo detto è stato per lo più frainteso, il secondo ignorato.

Adele Porcaro
kài mè lìan...


La civiltà moderna appare nella storia come una vera e propria anomalia: fra tutte quelle che conosciamo essa è la sola che si sia sviluppata in un senso puramente materiale, la sola altresì che non si fondi su alcun principio d'ordine superiore.
 Renè Guenon

La civiltà occidentale moderna appare nella storia come una vera e propria anomalia; fra tutte quelle che sono più o meno completamente conosciute, questa civiltà è la sola a essersi sviluppata in un senso puramente materiale, e questo sviluppo mostruoso, il cui inizio coincide con quello che si è convenuto chiamare Rinascimento, è stato accompagnato, come fatalmente doveva, da una regressione intellettuale corrispondente; se non diciamo equivalente, è perché si tratta di due ordini di cose tra i quali non può esistere nessuna misura comune.
René Guénon

Il mondo occidentale privo di aspirazioni intellettuali, e ridotto alle sole aspirazioni materiali e sentimentali, senza 'principi', e senza 'stabilità, va sprofondando alla deriva trascinato dalla smania di cambiare, di progredire, travolto verso qualche oscuro e pauroso abisso o cataclisma.
Rene Guenon

Invece di cercare di innalzarsi fino alla verità, l'uomo moderno pretende di farla scendere fino al proprio livello.
Renè Guenon. La Crisi del Mondo Moderno

Nell'iniziazione è di fondamentale importanza un collegamento ad una Organizzazione Tradizionale, che non può, beninteso, dispensare in alcun modo dal lavoro interiore che ognuno deve compiere da se stesso, ma che è richiesto come condizione preliminare perché questo lavoro stesso possa effettivamente dare i suoi frutti.
René Guénon (1886-1951)


È il processo della manifestazione universale: tutto ha origine dall'unità e all'unità ritornanell'intervallo si produce la dualità, divisione o differenziazione da cui risulta la fase dell'esistenza manifesta. L'ordine appare solo se ci si eleva al di sopra della molteplicità, si smette di considerare ogni cosa isolatamente e "distintamente", per contemplare tutte le cose nell'unità. La "grande guerra santa" è la lotta dell'uomo contro i nemici che egli ha in se stesso, vale a dire contro tutti gli elementi che, in lui, si oppongono all'ordine e all'unità.
Renè Guenon





Carmen Barone:
[...] sono molto contenta del fatto che tu conosca il grande René Guénon,
sconosciuto alla maggioranza delle persone.
Gli stralci del Demiurgo che tu hai pubblicato sono stupendi e commentano da sé il pensiero di Guénon. Per Guénon l'origine del male è dovuta ad una scissione, frattura dell'uomo con il Principio divino, causa prima del Tutto. Il male è un "prodotto" dell'uomo che con la libertà, riconosciutagli dal Creatore, può, a suo piacere, propendere per il bene o per il male.
Alle origini dei tempi, l'uomo domenicale era l'uomo signore del cosmo, perché manteneva in sé l'immagine di Dio sulla terra : era l'uomo perfetto che partecipava della forza divina. Insomma era un piccolo Dio sulla Terra, era una PORZIONE DI DIO. Secondo me se noi non comprendiamo la genesi della vita, dell'uomo, del tempo e dello spazio, non possiamo farci una ragione del nostro esistere, né della realtà metafisica che governa il mondo.
Riallacciandomi a quanto detto prima, alle origini, anche l'ambiente esterno era il riflesso della condizione interiore dell'uomo. Infatti, all'origine, poiché esisteva l'uomo primordiale o adamico che era incontaminato, puro e manifestazione diretta ed essenziale di Dio, anche l'ambiente primordiale era perfetto, incontaminato, rassicurante, privo di pericoli e anche i climi erano perfetti, perché tutto epifania di Dio perfetto.

Oggi che l'uomo è interiormente devastato, contaminato, corrotto, perché lontano anni siderali da Dio, produce ambienti esterni squassati, corrotti, inquinati, pericolosi dove , di frequente, si manifesta la catastrofe, l'apocalisse e l'attualità ce ne dà continue testimonianze, basti ricordare al cataclisma dell'India che causò migliaia di morti.

Queste terribili manifestazioni sono, a detta anche di molti studiosi, la conseguenza dell'azione egoistica e distruttiva dell'uomo. Ora è quantomeno da sprovveduti, ritenere che tutte le disgrazie dell'uomo siano opera Di Dio, attribuendogli una caratteristica puramente sentimentale e antropomorfica. Mi sento continuamente chiedere, scioccamente :

"Perché Dio ha permesso questo
Perché non aiuta i più deboli? 
Perché non mi aiuta e non mi ascolta?".

A queste stolide e sciocche domande rispondo sempre che
Dio non è un uomo, 
non è un'assistente sociale, 
non è custode badante, 
così come lo vorremmo noi uomini.

Va da sé che una concezione di Dio di questo tipo è alquanto ridicola e grottesca.
Dio è l'essere, forza generatrice del Tutto visibile e invisibile, mentre noi siamo enti e quindi destinati, dopo una determinata evoluzione, all'estensione, alla morte; al contrario di Dio che è moto perpetuo e infinito.

L'umanità primordiale, quella che ha vissuto all'inizio di questo ciclo della Terra, o l'uomo adamico aveva ricevuto la luogotenenza sul mondo, ossia era il garante dell'equilibrio cosmico; equilibrio che s'infrange irreversibilmente nel momento in cui l'uomo perde l'immagine divina che ha dentro di sé. Cosa non abbiamo perso con la nostra fede incrollabile in noi stessi, nella nostra, ragione, nel nostro megalomane desiderio di sostituirci a Dio!

Ad esempio all'inizio della "creazione" il tempo scorreva molto lentamente perché era un tempo qualitativo e non quantitativo, ossia era un riflesso di Dio e di un uomo divino e quindi era un tempo perfetto. Poi mano a mano che l'uomo decade e si corrompe, il tempo si fa progressivamente accelerato e diventa un tempo quantitativo, difatti ad un certo punto della storia l'uomo comincia a misurare il tempo.

La mentalità moderna ha la tendenza, come afferma René Guénon, radicata del tutto nelle concezioni e spiegazioni  "scientifiche", per cui la nostra epoca può definirsi il "regno della quantità".

Guénon continua
" ... le scienze profane , di cui il mondo moderno è così orgoglioso, altro non siano se non "residui" degenerati di antiche scienze tradizionali, così come la stessa quantità, a cui esse si sforzano di tutto ricondurre, non è, nella loro visione delle cose, se non il "residuo" di un'esistenza svuotata di tutto ciò che costituiva la sua essenza; è così che queste scienze, o pretese tali. .. eliminando di proposito tutto ciò che è veramente essenziale, si rivelano in definitiva incapaci di fornire la spiegazione reale di qualsiasi cosa".

Guénon, nel libro "Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi, dimostra in maniera radicale, limpida e coerente, quale sia la vera natura delle scienze tradizionali, e per conseguenza "quale abisso le separi dalle scienze profane che ne sono una caricatura ed una parodia".

Per concludere riporto qui di seguito la considerazione di Guénon,
riguardo la sua convinta posizione mentale:
"Se nonostante tutto qualcuno troverà certe mie considerazioni forse un po ' oscure, è soltanto perché queste sono troppo lontane dalle sue abitudini mentali, troppo estranee a tutto ciò che gli è stato inculcato dell'educazione ricevuta e dall'ambiente in cui vive; in tal caso non possiamo farci niente, in quanto vi sono cose per le quali il solo modo possibile d'espressione è quello simbolico, e che, per conseguenza, resteranno incomprensibili a coloro per cui il simbolismo è lettera morta".
[...]


Lucia Porcelli
anche io penso Ivano che le tue sono parole sante, penso che non si possa mai risolvere un problema con gli stessi strumenti che ne furono la causa ....troppa testa e troppe parole vanno risolte con una rivoluzione copernicana partendo per esempio dall'equilibrio del corpo come del resto lo stesso Lowen psicologo bioenergetico sostiene.
L'occidente è malato di parole come icone da adorare e la parola è un potente seduttore




Grazie Ivano Paolo, sempre interessante quello che pubblichi.
Carmen offre molti eccellenti spunti.
Lucia individua, a mio avviso giustamente, un limite nella psicoterapia della parola che non tiene conto del corpo. Un argomento davvero ampio... Provo a sintetizzare alcune cose che leggervi mi ha suscitato.

Il lavoro su di sé non solo serve, ma è necessario e la psicoterapia, nella mia esperienza, è uno strumento valido in tal senso. 

Per coltivare nella propria interiorità i semi positivi e non annaffiare quelli negativi
(ultima citazione, ed è questo uno dei temi cari al maestro zen Thich Nhat Hanh, come anche al maestro vedantino Arnaud Desjardins, per citarne solo alcuni) è necessaria una trasformazione interiore, è necessario conoscere di più se stessi, essersi pacificati con il proprio passato, avere una certa disidentificazione dalle emozioni e da vari condizionamenti , ecc.

La psicologia si è molta evoluta dopo Freud e Jung,
vari approcci sono molto più integrali, 
coinvolgono il corpo, il respiro e i blocchi emotivi, 
pratiche di consapevolezza (mindfulness), il transpersonale/spirituale.

La concezione della psiche si è ampliata, ciò che è propriamente attinente alla propria biografia non esaurisce il lavoro, ma si considera che ci sono potenzialità positive da sviluppare, parliamo di "livelli evolutivi della coscienza". E qui la conoscenza occidentale si apre alla saggezza orientale (buddhista in particolare). L'evoluzione della coscienza oltre il nostro livello medio egoico non solo è possibile, ma è urgente. La spiritualità ha bisogno della psicologia e la psicologia della spiritualità.

Concordo con te sull'importanza della relazione, chi diceva che solo il 30% è tecnica e il 70% è la persona del terapeuta? Molti sono quelli che ci ricordano che se cura è possibile, essa avviene grazie a ciò che si è non a ciò che si sa e fa.

E qui introduco Irvin Yalom, 
stupendo psicoterapeuta umanistico-esistenziale e gestaltico, filosofo e romanziere statunitense, i cui libri (molti tradotti in italiano) sono una fonte di conoscenze, commozione, piacere e sono molto utili per chi si occupa di "relazioni d'aiuto".

Yalom nei vari libri in cui riporta i casi di pazienti e lo svolgimento delle sedute ci fa capire cosa siano veramente l'ascolto, l'empatia, il rispetto, l'accettazione dell'altro, la profonda comprensione umana. E come possano avvenire delle vere rivoluzioni interiori grazie a un incontro autentico.

"Esiste in tutti gli individui un'inclinazione innata alla crescita e all'autorealizzazione.
Il terapeuta non deve fornire queste qualità ai pazienti (come se potessimo farlo!);
deve invece rimuovere gli ostacoli che bloccano il processo di crescita, e uno dei modi in cui operiamo in tal senso è cercando di creare un'atmosfera terapeutica ideale."
IY "La storia della psicoterapia abbonda di guaritori che furono efficaci, 
ma non per le ragioni da loro supposte." IY








Chi sfugge ad un processo confessa la propria colpa. Fatetur facinus, quisquis iudicium fugit.



Sbalordito il Diavolo rimase, 
quando comprese 
quanto osceno 
fosse il bene...
John Milton

Ogni vero
 uomo deve sentire sulla propria guancia, lo schiaffo dato sulla guancia di qualsiasi altro uomo.
José Julián Martí Pérez

Se dio esiste dovrà chiedermi perdono.
Anonimo graffito ritrovato ad Auschwitz

Quando calpesterai quel ciuffo di ortiche che io fui in un altro secolo, in una storia che ti parrà antica, sappi che io ero innocente e che, come te, quel giorno, avevo un viso solcato dalla collera, dalla pietà e dalla gioia; un viso d'uomo, semplicemente.
EPIGRAFE PER UN GIUSTIZIATO anonimo, internato ad Auschwitz

Se uno uccide un uomo è un assassino; 
ne uccide un milione, è un conquistatore;

 li uccide tutti, è un dio...
Jean Rostand 

Se Dio esiste speriamo abbia una buona scusa!!
Woody Allen 

Dio non esiste, ma per il rispetto che porto a questa antica e veneranda credenza umana, 
penso che, se esistesse, farebbe bene a tirarsi fuori subito da tutto questo.
Alberto Asor Rosa, La guerra


La disperazione più grande che possa impadronirsi di una società è il dubbio che essere onesti sia inutile.
Corrado Alvaro


L'uomo è il prodotto dei suoi errori.
Corrado Alvaro


L'inferno esiste solo per chi ne ha paura
Fabrizio De André 

Non a caso Dante pone gli ignavi al di fuori dell’Inferno:
essi non sono degni neppure del mondo degli inferi. 


L'uomo ha scoperto la bomba atomica, 
però nessun topo al mondo 
costruirebbe una trappola per topi. 
Albert Einstein


La tua gioia è il tuo dolore senza maschere... 
Quanto più a fondo ti scava il 
dolore,tanta più gioia potrai contenere.
Kahlil Gibran

L’umanità è l’unica calamità naturale 
capace di minacciare sé stessa.
Giovanni Soriano


L'evoluzione umana. 
Un crescere della potenza della morte.
Franz Kafka


Ammettendo l'uomo, 
la natura ha commesso 
molto più di un errore di calcolo: 
un attentato a se stessa.
Émile M. Cioran

Alberi massacrati.
Sorgono case.
Facce, facce dappertutto.
L'uomo si estende.
L'uomo è il cancro della terra.
Émile M. Cioran


Quando si crea una totale frattura fra uomo ed ambiente 
è l’ambiente che, aggredendo l’uomo, 
genera sempre nuove pestilenze.
prof. Marcello Comel, dermatologo, scienziato e consistente umanista


Se parli con gli animali essi parleranno con te e vi conoscerete l'uno con gli altri. 
Se non parli con loro non potrai conoscerli e ciò che non si conosce fa paura. 
Quando qualcosa fa paura, l'uomo la distrugge
Capo Don George


Abbiamo così malvagiamente schiavizzato il resto della creazione animale e i nostri cugini in pelo e piume che senza ombra di dubbio, se essi formulassero una religione, raffigurerebbero il demonio con sembianze umane.
Vescovo William Ralph Inge

L'uomo non sa di più degli altri animali; ne sa di meno. 
Loro sanno quel che devono sapere. Noi, no.
Fernando Pessoa


L'uomo talvolta crede di essere stato creato per dominare, per dirigere. 
Ma si sbaglia, egli è solamente parte del tutto. 
La sua funzione non è quella di sfruttare, bensì è quella di sorvegliare, di essere un amministratore. 
L'uomo non ha ne potere, ne privilegi. Ha solamente responsabilità...!
Orens Lyons Onondaga 

Le persone sono state create per essere amate,
mentre le cose sono state create per essere utilizzate.
Il motivo per cui il mondo è nel caos è
perché le cose sono amate
e le persone sono utilizzate
Anonimo

L’uomo non è qui sulla terra per gratificarsi con cose superflue, 
che poi non potrà portare con sé quando tornerà nel cosmo. 
Il nostro soggiorno sulla terra è temporale ma siamo figli delle stelle e dell’universo. 
Siamo arrivati qui dalle stelle per purificarci e liberarci,per servire e amare gli altri. 
La terra è una scuola di esperienze e di apprendistato.
Hernàn Huarache Mamani. Negli occhi dello sciamano

Il motivo per cui siamo pieni di veleno è che siamo cresciuti con un’immagine di perfezione che non esiste...
don Miguel Ruiz (shamano tolteco)

I popoli indigeni sono la riserva morale dell'umanità
 Evo Morales

Chi ha il coraggio di ridere è padrone del mondo
Giacomo Leopardi 


Il tempo è breve; chi insegue l'immenso perde l'attimo presente.
Euripide


Non c’è stato uomo in Italia che ha accumulato nella sua vita più sconfitte di Falcone: 
bocciato come consigliere istruttore, bocciato come procuratore di Palermo, bocciato come candidato al CSM e sarebbe stato bocciato anche come procuratore nazionale antimafia se non fosse stato ucciso. Eppure ogni anno si celebra l’esistenza di Giovanni come fosse stata premiata da pubblici riconoscimenti o apprezzata nella sua eccellenza. Un altro paradosso. Non c’è stato uomo la cui fiducia e amicizia è stata tradita con più determinazione e malignità.
Ilda Boccassini


L'unione del gregge costringe il leone a coricarsi affamato.
 Proverbio africano


La scoperta consiste nel vedere quello che tutti hanno visto e pensare ciò a cui nessuno ha pensato.
Albert Von Szent - Györgyi Nagyrapolt, 1937
Scienziato che ha isolato la vitamina C, premio Nobel in fisiologia e medicina


Tutte le grandi verità iniziano con una idea blasfema.
George Bernard Shaw


La democrazia è una forma di religione. 
È l’adorazione degli sciacalli da parte dei somari…
 Henry Louis Mencken (1880-1956)


La democrazia è un agnello in mezzo a due lupi che votano su cosa mangiare a colazione. 
La libertà un agnello bene armato che contesta il voto. 
Benjamin Franklin


Fino a quando dunque, Catilina, abuserai della nostra pazienza?
Quanto a lungo ancora codesta tua follia si prenderà gioco di noi?
Fino a che punto si spingerà [la tua] sfrenata audacia?

‎Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?
Quamdiu etiam furor iste 
tuus nos eludet?
Quem ad finem sese effrenata iactabit audacia?
Cicerone, 1 Catilinaria


Chi sfugge ad un processo confessa la propria colpa.
Fatetur facinus, quisquis iudicium fugit.
Anonimo latino


Homo Homini Lupus [...] bellum omnium contra 
omnes
letteralmente: guerra di tutti contro tutti
Thomas Hobbes, Il leviatano


Io autorizzo e cedo il mio diritto di governare me stesso a quest'uomo o a questa assemblea di uomini, a questa condizione, che tu gli ceda il tuo diritto, e autorizzi tutte le sue azioni in maniera simile. Fatto ciò, la moltitudine così unita in una persona viene chiamata uno stato, in latino civitas. Questa è la generazione di quel grande Leviatano o piuttosto - per parlare con più riverenza - di quel Dio mortale, al quale noi dobbiamo, sotto il Dio immortale, la nostra pace e la nostra difesa... 
Thomas Hobbes, Leviatano p. 167


Siamo quello che fingiamo di essere, quindi dobbiamo stare molto attenti a quello che facciamo finta di essere.
Kurt Vonnegut


Pochi vedono come siamo, 
ma tutti vedono quello che fingiamo di essere.
Niccolò Machiavelli 


Ognuno vede quello che tu sembri, 
pochi sentono quello che tu sei.
Niccolò Macchiavelli


Una maschera non è principalmente ciò che rappresenta, bensì ciò che trasforma, vale a dire ciò che essa sceglie di non rappresentare. Come un mito, una maschera nega tanto quanto afferma: non è fatta solo di quanto dice o crede di dire, ma anche di ciò che esclude. Claude Lèvi-Strauss


 "Forse tremate più voi nel pronunciare questa sentenza che io nell'ascoltarla" 
La "confessione di una sconfitta" e la condanna di Giordano Bruno.
nel film diventa "Avete più paura voi"


http://www.youtube.com/watch?v=ZGoU-FEmmqg







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