venerdì 30 novembre 2012

Salomé. L’amante non si interessa di come è veramente l’altro. Tutto preso dal suo orribile egoismo, gli basta sapere che l’altro gli fa incomprensibilmente bene

LE TRE STAGIONI DI LOU SALOMÈ
(…) “Ha lo sguardo dell'aquila e il coraggio del leone” (appena conosciuta); “i seni falsi e una moralità effettuale, per cui il carcere e il manicomio potrebbero essere i luoghi più adatti a lei”(dopo il rifiuto). Infine, è “l'animale umano più repellente che ho trovato; l'ho battezzato parassita: non voleva amare e tuttavia voleva vivere d'amore” (...).
Friedrich Nietzsche



Lou Andreas-Salomé
Freud era grande solo quando pensava agli altri e al mondo, ma quando era da solo era un bamnino:
"si chiudeva in camere per ore a giocare con il gatto come un bambino".
Così la Lou Andreas-Salomé descrive il grande Freud!!
Era una donna particolarmente intelligente e affascinante, l'hanno amata follemente Nietzsche, Paul Rée e Freud che ha perso la testa per lei.
Ha voluto fare una foto particolare dove mette grandi uomini al posto dei buoi e lei sul carro a guidarli.
Nella foto Lou sul carro e Nietzsche e Paul Rée fanno da buoi !!!!



"[..]Fino a oggi non ho mai frequentato una persona misera come Lei - ignorante ma acuta [..] senza sentimento e incapace di amore [...] pronta a sostituire nei suoi rapporti qualunque persona con qualunque altra [..] non 'per bene' [..] un cervello con un principio d'anima - carattere del gatto - l'animale da preda che si atteggia ad animale domestico [..] sensualità crudelmente deviata
tardivo egoismo infantile conseguente all'atrofia e al ritardo della sessualità [...] senza amore per il prossimo, ma amore di Dio [..] astuta e perfettamente padrona di sè in relazione alla sensualità maschile".
Adieu, mia cara Lou, Io non La rivedrò. Preservi la Sua anima da simili azioni e ripari con altri, e soprattutto con il mio amico Rèe, quel che non può più riparare con me.
Nietzsche




L’amante non si interessa di come è veramente l’altro.Tutto preso dal suo orribile egoismo, gli basta sapere che l’altro gli fa incomprensibilmente bene.
L. A. Salomé, Rivolta dell’eros


Chi può sfuggirti, che tu abbia afferrato e sfiorato col tuo sguardo severo? Non vò fuggire quando tu mi afferri, perché distruggere tu non vuoi soltanto! Io so che tu attraversi ogni esistenza, nulla d'intatto lasci sulla terra: vivere senza te sarebbe bello, ma degno sei anche tu d'essere vissuto! Certo non sei un fantasma della notte, tu vieni, e allo spirito ricordi la sua forza: nella lotta i più grandi furon grandi, fissi alla meta, sulle vie più impervie. Perciò, o dolore, in luogo della gioia sol la vera grandezza tu puoi darmi, vieni dunque, lottiamo petto a petto vieni, foss'anche per la vita, porta via con te la felicità sognata, e quanto è indegno di sforzi infiniti. Su un uomo vero non avrai vittoria, se anche il petto ai tuoi colpi denuda e crolla, abbattuto alla morte: del grande spirito non sei che il piedistallo!". 
Lou Salomè. Inno al dolore.







Se vi capita, provate a leggere il romanzo di Irvin Yalom "Le lacrime di Nietzsche"...




giovedì 29 novembre 2012

Pam Brawn. Soltanto dopo essere scesi negli abissi del dolore, riusciamo a comprendere la complessità che essere umani comporta, a provare compassione per tutte le altre creature viventi che soffrono, a rendere onore al coraggio…. e a donare comprensione, gentilezza e compagnia a coloro i quali ne hanno bisogno





Soltanto dopo essere scesi negli abissi del dolore, riusciamo a comprendere la complessità che essere umani comporta, a provare compassione per tutte le altre creature viventi che soffrono, a rendere onore al coraggio…. e a donare comprensione, gentilezza e compagnia a coloro i quali ne hanno bisogno.
Pam Brawn (1928)


 vero...dopo il dolore c'e' una trasformazione...


mercoledì 28 novembre 2012

Alex Zanotelli. Voti ogni volta che fai la spesa

Un organizzazione idiota tende a 'produrre' e premiare individui idioti i quali a loro volta, cercheranno di riprodurre l'organizzazione idiota che li ha generati e premiati
Mao Tse Tung

La gente crea dei gruppi per poter praticare la stupidità di gruppo.
Kodo Sawaki (1880 - 1965) Maestro ZEN giapponese

"L'insegnante è la persona alla quale un genitore affida la cosa più preziosa che possiede suo figlio: il cervello. Glielo affida perché lo trasformi in un oggetto pensante. Ma l'insegnante è anche la persona alla quale lo Stato affida la sua cosa più preziosa: la collettività dei cervelli, perché diventino il paese di domani.
Piero Angela, "A cosa serve la politica?"

Poche cose sono immutabili come l'attaccamento dei gruppi politici alle idee che hanno loro permesso di raggiungere il potere
John Kenneth Galbraith 

La democrazia è una forma di religione. È l’adorazione degli sciacalli da parte dei somari…
Henry Louis Mencken (1880-1956) 

Abbiamo il miglior Congresso che il denaro possa comprare
Will Rogers (1879 – 1935), comico USA 

Dovrebbe esserci un giorno - anche uno solo - di caccia aperta ai senatori.
Will Rogers - (1879 – 1935), comico USA 

Se il voto cambiasse qualcosa, lo renderebbero illegale
Anonimo 

Voti ogni volta che fai la spesa
Alex Zanotelli 

Il miglior affare per i ricchi è la guerra fra poveri
Eduardo Pérsico

L'unione del gregge costringe il leone a coricarsi affamato
Proverbio africano

Non c'è nemico più crudele per gli elefanti selvatici dell'elefante addomesticato
Bertolt Brecht, Sulla "Vita di Galileo"

Gli schiavi felici sono i nemici più agguerriti della libertà
Marie von Ebner Eschenbach

L'autorità in un'organizzazione esiste solo nella misura in cui le persone che operano in essa sono disposte ad accettarla.
Chester Barnard

La maggior parte dei sudditi crede di essere tale perché il Re è il Re, non si rende conto che in realtà è il re che è Re perché essi sono sudditi
Karl Marx

P.S: sono sudditi perché si credono sudditi essendo stati educati per esserlo...

Nessuno può farti sentire inferiore senza il tuo consenso
Kenneth Blanchard

Gli uomini non sono prigionieri del destino, ma prigionieri delle loro menti
Franklin Delano Roosevelt

L’arma più potente nelle mani dell’oppressore è la mente dell’oppresso
Steve Biko, rivoluzionario sudafricano

Tu sei uno schiavo Neo! Come tutti gli altri sei nato in catene, sei nato in una prigione che non ha sbarre, che non ha mura, che non ha odore, una prigione per la tua mente!
Morpheus - in "The Matrix"

Non c'è peggior schiavitù di quella che si ignora
Ignazio Silone

Per l'imperialismo è più importante dominarci culturalmente che militarmente. 
La dominazione culturale è la più flessibile, la più efficace, la meno costosa. 

Il nostro compito consiste nel decolonizzare la nostra mentalità
Thomas Sankara

Ogni sfruttamento è basato sulla collaborazione, volontaria o forzata, dello sfruttato. Per quanto ci possa ripugnare ammetterlo, rimane il fatto che non vi sarebbe sfruttamento se la gente rifiutasse di ubbidire allo sfruttatore. Ma ecco intervenire l'interesse e noi abbracciamo le catene che ci legano.
Mohandas Gandhi

Lo sfruttamento del povero può essere eliminato, non facendo scomparire i pochi milionari, ma facendo scomparire l'ignoranza del povero e insegnandogli a non collaborare con coloro che lo sfruttano. 
Questo convertirà anche gli sfruttatori.
Mohandas Gandhi, Haryan, 28 luglio 1940

Per riuscire a vedere faccia a faccia lo Spirito della verità, universale e onnipresente, bisogna riuscire ad amare la più modesta creatura quanto noi stessi. E un uomo che nutre questa aspirazione non può esimersi dal partecipare a nessun aspetto della vita, ecco perché la mia adorazione per la Verità mi ha portato ad interessarmi anche di politica; posso affermare senza la minima esitazione, sebbene con molta umiltà, che coloro che sostengono che la religione non c’entra con la politica, ignorano cosa sia la politica
Gandhi 

Gli uomini ammucchiano gli errori di tutta la loro vita e creano un mostro che chiamano destino
John Oliver Hobbes

martedì 27 novembre 2012

Georges Perec. Solo i pezzi ricomposti assumeranno un carattere leggibile, acquisteranno un senso: isolato, il pezzo di un puzzle non significa niente; è semplicemente domanda impossibile, sfida opaca; ma se appena riesci a connetterlo con uno dei pezzi vicini, ecco che i due pezzi, miracolosamente riuniti, sono diventati ormai uno

L’indifferenza dissolve il linguaggio, imbroglia i segni. Sei paziente e non aspetti, sei libero e non scegli, sei disponibile e niente ti mobilita. Non chiedi niente, non esigi niente, non imponi niente.
Georges Perec, Un uomo che dorme


Solo i pezzi ricomposti assumeranno un carattere leggibile, acquisteranno un senso: isolato, il pezzo di un puzzle non significa niente; è semplicemente domanda impossibile, sfida opaca; ma se appena riesci a connetterlo con uno dei pezzi vicini, ecco che i due pezzi, miracolosamente riuniti, sono diventati ormai uno
Georges Perec




Hanno detto alla parola: sei libera. Difficile, ha detto la parola, quanto difficile credere d’essere liberi; dopo aver mangiato le proprie sillabe, dopo essere rimasti stroncati anche la libertà diviene prigione.



Hanno detto alla parola: ora sei libera
ma la parola non aveva forza per dire: non mi serve.
A cosa serve se non ho parlato quando serviva?
Sono rimasta priva d’ali,

sono rimasta senza cielo,
sono una vita priva di sogno,
sono un sogno privo di vita.
Hanno detto alla parola: sei libera.
Difficile, ha detto la parola, quanto difficile
credere d’essere liberi;
dopo aver mangiato le proprie sillabe,
dopo essere rimasti stroncati
anche la libertà diviene prigione.
Hanno detto alla parola: la libertà vive.
La parola disse:
sono come Costantino che dopo la morte ancor viaggia.
Hanno detto alla parola: tu sei la libertà.
Per capire ciò serve ben poco
lei pensò, lei parlò,
ma al posto dei suoni
ne uscì sangue.

Traduzione di Anila Resuli

La Parola di Xhevahir Spahiu
opera: Libertà di Paulo Zebrato, "Deprivation of freedom of expression"
.

Xhevahir Spahiu (Malind, 1945) è un poeta albanese che ha vissuto sulla propria pelle l’incarcerazione della parola: nel 1973 il regime comunista ravvisò nella poesia Jetë un richiamo a frasi di Jean-Paul Sartre, scrittore francese proscritto dallo stato. A Spahiu costò il divieto di pubblicare per due anni e, naturalmente, l’ostilità ottusa del regime di Enver Hoxha. Quando, nel 1979, riuscì a pubblicare un’altra raccolta, questa venne ritirata pochi giorni dopo la vendita perché giudicata “malsana”. Un’atmosfera alla Grande Fratello di orwelliana memoria quella nella quale i regimi oltre la cortina di ferro costringevano i loro cittadini a vivere – anche in Polonia, Cecoslovacchia, Ungheria, Jugoslavia, Germania Orientale, Bulgaria, Romania, e ovviamente in Unione Sovietica. Questa di Spahiu è una delle tante testimonianze di come la libertà di parola e di pensiero venisse sistematicamente calpestata in quei paesi in nome di un ideale poi dissolto dalla Storia.


Tahar Ben Jelloun. Non incontrerai mai due volti assolutamente identici. Non importa la bellezza o la bruttezza: queste sono cose relative. Ciascun volto è simbolo della vita. E tutta la vita merita rispetto. E' trattando gli altri con dignità che si guadagna il rispetto per se stessi

Non si ritorna mai 
da così lontano 
come da se stessi.
Tahar Ben Jelloun 


Non incontrerai mai due volti assolutamente identici. Non importa la bellezza o la bruttezza: queste sono cose relative. Ciascun volto è simbolo della vita. E tutta la vita merita rispetto. E' trattando gli altri con dignità che si guadagna il rispetto per se stessi. 
Tahar Ben Jelloun


Alla scuola coranica non c'era tempo per farsi degli amici. 
Ci depositavano al mattino nella piccola moschea del quartiere. Toglievamo le scarpe, ci sedevamo sulle stuoie dure e ripetevamo all'infinito i versetti del giorno. Dovevamo imparare il Corano a memoria. Il maestro - “fqih” - enunciava la prima frase e noi la ripetevamo dopo di lui in coro. Che piacere può provare un bambino di cinque anni a imparare a memoria versetti di cui non comprende il senso? Inoltre non avevamo ricreazione. Si andava avanti tutta la mattina. A mezzogiorno lasciavamo la scuola augurandoci di non tornarci più. Al pomeriggio ci tornavamo, approfittando della sonnolenza del fqih per dire qualsiasi cosa.
Il mio vicino avrebbe potuto diventare mio amico. Mi teneva un posto accanto a lui e, come me, smaniava d'impazienza all'avvicinarsi del mezzogiorno. Provavamo lo stesso senso di costrizione, ma non osavamo dirlo ai mostri genitori.
Lo fqih aveva un bastone abbastanza lungo per svegliare i bambini che si addormentavano in fondo all'aula. Non lo amavamo. Era un brutto vecchio. Aveva una barba chiazzata e sporca. Aveva lo sguardo cattivo. Ci domandavamo perché. In ogni caso a lui non piaceva il mio amico, Hafid, che aveva la testa grossa in modo anormale. Gli rimproverava di non essere come gli altri ragazzi. Non capivo quel suo modo di fare.
Avremmo potuto, Hafid e io, diventare buoni amici se la morte non l'avesse portato via durante l'anno.
Tahar Ben Jelloun, L’amicizia, Einaudi 
(collana Tascabili; traduzione di Egi Volterrani), 1999⁹; pp. 4-5.
[Edizione originale: La soudure fraternelle, Arléa, Paris, 1994]



L’amicizia è una religione senza Dio né Giudizio finale.
E non c’è neppure il diavolo.
Una religione che non è estranea all’amore.
Ma un amore dove la guerra e l’odio sono proscritti, dove il silenzio è possibile.
Potrebbe essere lo stato ideale dell’esistenza.
Uno stato tranquillo. Un legame necessario e raro.
Non sopporta impurità alcune.
L’altro, di fronte, la persona che si ama, non è solamente uno specchio che riflette, è anche l’altro se stesso sognato.
L’amicizia perfetta dovrebbe essere una sorta di solitudine felice, spurgata dai sentimenti d’angoscia, di rifiuto e di isolamento.
Non si tratta di una semplice storia di sdoppiamento nella quale l’immagine di sé sarebbe passata attraverso un filtro, un esame che dovrebbe ingrandire i difetti e le carenze e ridurre le qualità.
Lo sguardo dell’amico dovrebbe riconsegnarci la nostra immagine considerata in modo esigente.
L’amicizia allora consisterebbe in questa reciprocità senza sfasature, guidata dallo stesso principio di amore: il rispetto che ciascuno deve a se stesso se vuole che gli altri glielo ricambino, naturalmente.
Tahar Ben Jelloun, L'amicizia.





Tahar Ben Jelloun

(Premi Global Tollerance Award, Goncourt, Grinzane Cavour)
LO SPECCHIO DELLE FALENE
(La nuit de l'herreur)

Capitolo primo

Bisogna che io racconti questa storia. Devo svuotarmene, come un sacco pieno di grano. 
Riversero' il suo contenuto in un mulino e aspetterò l'alba per fare pane della sua farina. 
La storia che porto dentro mi pesa; se non me ne sbarazzo divento matta, perderò la ragione e il senso delle cose. Non ho chiesto di esserne depositaria, ne' di vivere con i suoi fantasmi. Ciascuno di noi ha un segreto. Lo custodisce gelosamente dentro di se'. A volte e' un segreto da poco, parole sussurrate da un vagabondo all'orecchio di un passante; a volte qualcosa che non si puo' dire, che non si deve svelare, una promessa fatta a primavera, un amore impossibile, un errore o semplicemente un tesoro nascosto in fondo al giardino. Il segreto e' il mio destino.
Ricordo di aver stretto un patto con una donna, l'ombra di una donna bella e inquieta, giovane e conturbante. Quando mi guardo allo specchio, la mia immagine svanisce. E' l'altra quella che vedo. Non ci assomigliamo. Lei ha gli occhi neri. I miei sono chiari, almeno a quanto mi dicono. Da quel giorno vado errando, abbandonata da coloro che amavo, dimenticata da quelli che frequentavo, separata da me stessa come se mi fossi sdoppiata. Vado girando intorno ai luoghi della mia infanzia, i tetti a terrazza delle mie fantasie. Sono stata concepita nella Notte dell' Errore, la notte senza amore. ................................................

***

...come nelle Mille e una notte, la storia di una donna e di una citta' diventa mille altre storie, narrate da tante voci diverse, in un romanzo in cui il mondo arabo si svela poco a poco raccontando le proprie paure e superstizioni, proprio come per le strade di Tangeri si racconta, a mezza voce e a testa bassa, la terribile leggenda di Zina. (Dal risvolto)






Ejay Ivan Lac. Quando guardi una fotografia non vedi solo uno scatto, ma la capacità che ha l’uomo di riuscire a fermare il tempo, con una semplice creazione, la fotografia ferma i secondi, ferma il momento, cattura le emozioni, perché la nostra esistenza è una lunga pellicola, e possiamo fermarla quando vogliamo per riguardare le scene migliori




Quando guardi una fotografia non vedi solo uno scatto, ma la capacità che ha l’uomo di riuscire a fermare il tempo, con una semplice creazione, la fotografia ferma i secondi, ferma il momento, cattura le emozioni, perché la nostra esistenza è una lunga pellicola, e possiamo fermarla quando vogliamo per riguardare le scene migliori
Ejay Ivan Lac


Cristina Bari. Tutte le volte in cui punti il dito verso qualcuno e lo giudichi ti stai riferendo ad una parte di te stesso non evoluta




Tutte le volte in cui punti il dito verso qualcuno e lo giudichi ti stai riferendo ad una parte di te stesso non evoluta 
Cristina Bari


1907, Amore e Psiche di Edvard Munch







lunedì 26 novembre 2012

‎"Parlami di te". "E cosa dovrei dirti di me? Le persone non si raccontano, le persone si vivono"



‎"Parlami di te".
"E cosa dovrei dirti di me? Le persone non si raccontano, le persone si vivono"
Monia Ghesini



 [...]  talvolta è già felicità essere coinvolti in un racconto dell'altro..e poi vivere l'altro è più semplice...


Tutta l'energia non vissuta si trasforma in BLOCCO. Il problema è la tua MENTE che macina pensieri irreali e il tuo CUORE che li desidera. La tua energia non vissuta ti uccide. Il problema non è il sesso è il volerlo al momento sbagliato o con le persone sbagliate o nelle misure sbagliate; il problema non è il viaggio ma il pianificarlo in maniera irrealistica. Ascolta l'energia e da ad essa la direzione GIUSTA, canalizzala in modi momenti e azioni giuste e alla tua portata




L'ENERGIA NON VISSUTA E' UN VULCANO ALL'ERTA 
La tua mente spesso crea con i suoi desideri dell'energia che non viene canalizza in opere ed azioni, quando pensi
 al sesso per esempio ti carichi se poi non fai sesso rimane una tensione accumulata, se pensi troppo a voler una laurea e poi non puoi studiare ti carichi di una frustrazione, se desideri intensamente di fare un viaggio e poi non ci vai, ti carichi di un illusione che poi ti pesa dentro.... Tutta l'energia non vissuta si trasforma in BLOCCO. Il problema è la tua MENTE che macina pensieri irreali e il tuo CUORE che li desidera. La tua energia non vissuta ti uccide. Il problema non è il sesso è il volerlo al momento sbagliato o con le persone sbagliate o nelle misure sbagliate; il problema non è il viaggio ma il pianificarlo in maniera irrealistica. Ascolta l'energia e da ad essa la direzione GIUSTA, canalizzala in modi momenti e azioni giuste e alla tua portata. L'energia non ha mai creato problemi agli animali, agli alberi, agli uccelli. L’energia crea problemi a te perché la tua mente e il tuo cuore hanno un’attitudine sbagliata nei suoi confronti


..:-)..PURO DESIDERIO..senza ossessioni o attaccamenti...non desideri mentali perché condizionati daqli altrui...fanno mooolto male..


Poche parole per spiegare un meccanismo perverso, ma così popolare.




domenica 25 novembre 2012

Non vi accorgete più delle bellezze che avete intorno perché i vostri occhi non riescono più a vederle.Solo chi viene da lontano può ammirare l'incanto di questi luoghi che nulla hanno da invidiare ai posti da sogno sparsi per il mondo




E una giovane donna forestiera mi disse un giorno
<<Non vi accorgete più delle bellezze che avete intorno perché i vostri occhi non riescono più a vederle.Solo chi viene da lontano può ammirare l'incanto di questi luoghi che nulla hanno da invidiare ai posti da sogno sparsi per il mondo.>>

Tensione è chi credi di dover essere. Distensione è chi sei




Tensione è chi credi di dover essere. Distensione è chi sei
Proverbio cinese

Chi vuole guarire deve essere disposto a guardare il film della sua vita e ricercare con onestà e chiarezza tutti i "vuoti di amore" e cominciare a riempirli con le proprie mani. Deve togliere gli scheletri dagli armadi e dargli finalmente sepoltura e lasciarli andare



Chi vuole guarire deve essere disposto a guardare il film della sua vita e ricercare con onestà e chiarezza tutti i "vuoti di amore" e cominciare a riempirli con le proprie mani. Deve togliere gli scheletri dagli armadi e dargli finalmente sepoltura e lasciarli andare con Dio. Deve prendere per mano quel bambino ferito che è dentro di lui e dargli tutto l'amore e la protezione che non ha ricevuto. L'adulto deve fare pace con se stesso e gli altri e smettere di colpevolizzare o fare la vittima, smettere di giudicare, di ferire, di odiare se stesso e gli altri, smettere di chiudere la propria vita in un personaggio che fa o dice esattamente ciò che si aspetta da lui. Guarire significa imparare ad amarsi, a onorarsi, a rispettarsi.

anonimo

Un uomo saggio si adatta alle circostanze come l'acqua si modella al vaso che la contiene



Un uomo saggio si adatta alle circostanze come l'acqua si modella al vaso che la contiene
Proverbio cinese

 E se il contenitore è una fogna? La massima è parziale, manca una specifica: L'uomo saggio si adatta alle circostanze che considera giuste, ma dimostra ancora più saggezza rifiutandosi di adattarsi alle circostanze che considera sbagliate! Infatti chi si adatta a determinate circostanze è solo una pecora stupida.

 ci ho provato ad adattarmi ma quel vaso perdeva da per tutto


 questa è la vita, ci si deve adattare in ogni modo che tu lo voglia o meno


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